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I 7 fattori principali che contribuiscono al dolore: la verità che nessuno ti ha mai spiegato

Quante volte hai provato dolore nella tua vita? Quante visite, medicine, terapie hai provato per cercare di ridurre la tua sofferenza? Tutti prima o poi lo sperimentano in varie forme, ma pochi sanno come funziona e come gestirlo

FISIOTERAPIA

8/10/20254 min leggere

Ti è mai capitato di avere mal di schiena dopo una giornata perfettamente normale? O di svegliarti con il collo rigido senza aver dormito in posizione strana? Se stai annuendo mentre leggi, preparati a scoprire perché il dolore è molto più complesso (e interessante) di quello che pensavi.

Spoiler alert: probabilmente non è colpa della tua postura "orribile" o di quei glutei che il tuo fisioterapista dice essere "deboli come un biscotto inzuppato nel latte".

Perché il dolore è come una tazza di caffè (che trabocca)

Prima di tuffarci nei 7 fattori, lascia che ti presenti il concetto più rivoluzionario della scienza del dolore: la tazza che trabocca.

Immagina il tuo sistema nervoso come una tazza. Ogni giorno, diversi fattori della tua vita versano gocce in questa tazza: stress, sonno scarso, paure, tensioni fisiche, preoccupazioni. Quando la tazza è piena ma non trabocca, stai bene. Ma quando anche una sola goccia in più fa traboccare tutto... ecco che arriva il dolore.

Il bello? Non devi svuotare completamente la tazza per stare meglio. A volte basta costruire una tazza più grande o ridurre alcune gocce. Geniale, vero?

I 7 Fattori che riempiono la tua "Tazza del Dolore"

1. Danno Tissutale: il sospettato Numero Uno (spesso innocente)

La credenza popolare: "Ho dolore = qualcosa è rotto"
La realtà: Il dolore è poco correlato al danno tissutale

Ecco il primo colpo di scena: sentire male non significa necessariamente che ti stai danneggiando. Lo sapevi che il 37% dei ventenni SENZA dolore ha degenerazione discale? O che il 96% degli atleti sotto i 22 anni mostra "anomalie" alla risonanza magnetica?

Questi cambiamenti sono come le rughe interne: normali segni del tempo che passano, non necessariamente fonte di dolore.

2. Abitudini Fisiche: quando il tuo corpo va in "Modalità Protettiva"

Hai mai notato che dopo un infortunio continui a muoverti in modo strano anche quando il danno è guarito?
È come continuare a zoppicare mesi dopo aver tolto il gesso.

Le abitudini protettive possono diventare parte del problema:

  • Contrarre costantemente gli addominali "per proteggere la schiena"

  • Evitare certi movimenti per paura

  • Muoversi sempre nello stesso modo rigido

Il tuo corpo ha bisogno di varietà di movimento, non di regole ferree su come "devi" muoverti.

3. Limitazioni Fisiche: quando servono davvero (Spoiler: raramente)

Sì, hai letto bene. Nella maggior parte dei casi, debolezza e rigidità non sono la causa del dolore.
La forza è importante se:

  • Sollevi regolarmente il tuo frigorifero per hobby

  • Vuoi fare ginnastica artistica a 50 anni

  • Devi scappare da un orso (ma in quel caso hai problemi più grandi)

Per le attività quotidiane? Il tuo corpo è già abbastanza forte. È progettato per sostenere più di 900 kg sulla colonna vertebrale!

4. Perdita di Attività Significative: quando smetti di essere te stesso

Questo è devastante e spesso sottovalutato. Quando il dolore ti porta a interrompere le attività che ami - giardinaggio, sport, uscite con gli amici - non perdi solo il movimento, perdi pezzi di te stesso.

Questa "interruzione della biografia" può sensibilizzare il tuo sistema nervoso più di qualsiasi problema fisico.
Questo fattore è anche il primo aspetto che dal mio punto di vista ogni clinico dovrebbe indagare: quante volte il tuo medico o il tuo fisioterapista ti ha chiesto: "il tuo dolore sta interferendo con le attività che ami?".
Troppo spesso ci concecntriamo sul ridurre il dolore, sul cercare di modificarlo, invece di accettare ed individuare strategie che permettano di gestirlo all'interno della nostra quotidianità senza astenerci dalle attività che amiamo.

5. Stile di Vita: il trio delle meraviglie (Sonno, Stress, Salute)

Sonno: Meno di 7 ore a notte? La tua soglia del dolore si abbassa. È come togliere l'isolamento acustico al tuo sistema di allarme.

Stress: Non è lo stress in sé il problema, ma la tua capacità di gestirlo. Lo stress cronico mantiene il tuo sistema nervoso in modalità "allarme rosso".

Salute generale: Sei più di un insieme di muscoli e articolazioni. Il tuo stato metabolico, cardiovascolare e digestivo influenza tutto il resto.

6. Strategie di Coping: l'arte di Evitare vs. l'arte di Insistere

Esistono due tipi di persone con dolore:

Gli Evitatori: "Se fa male, non lo faccio"

  • Pro: Proteggono a breve termine

  • Contro: Diventano sempre più sensibili e paurosi

I Persistenti: "No pain, no gain!"

  • Pro: Rimangono attivi

  • Contro: Non danno mai tregua al loro sistema

La chiave? Trovare l'equilibrio. A volte devi rallentare, a volte devi insistere.

7. Fattori Emotivi e Credenze: il potere della mente (senza sciocchezze New Age)

Attenzione: se qualcuno ti ha mai detto "il dolore è solo nella tua testa", hai il diritto di rispondergli male.
Il dolore è reale.

Ma paura, ansia, catastrofizzazione e credenze sbagliate sul dolore possono amplificare l'esperienza dolorosa.
È come avere un amplificatore che trasforma un sussurro in un urlo.

Ecco le credenze dannose più comuni:

  • "La mia schiena è fragile"

  • "Non posso piegarmi mai più"

  • "Il dolore significa sempre danno"

  • "Devo essere aggiustato prima di poter guarire"

Come utilizzare queste informazioni (La parte pratica)

Ora che conosci i 7 fattori, cosa fai?

  1. Identifica i tuoi fattori: Quali di questi riempiono maggiormente la tua tazza?

  2. Non cercare la perfezione: Non devi sistemare tutto. A volte basta modificare 1-2 fattori per vedere miglioramenti significativi.

  3. Costruisci una tazza più grande: Attraverso esercizio, comprensione del dolore, e ripresa graduale delle attività.

  4. Cambia la prospettiva: Da "cosa è rotto in me?" a "cosa posso fare per stare meglio?"

Ovviamente non è sempre così facile ed il compito di un bravo fisioterapista dovrebbe essere proprio quello di prenderti per mano ed aiutarti in questo percorso.
Se attualmente ti trovi in una condizione dolorosa dalla quale fai fatica ad uscire in autonomia ti consiglio di prenotare una chiamata gratuita in cui analizzeremo insieme la tua condizione e ti aiuterò a trovare la soluzione migliore per tornare a vivere con più tranquillità.

La Rivoluzione Copernicana del dolore

Per secoli abbiamo pensato che il sole girasse intorno alla Terra. Poi Copernico ci ha mostrato la verità.

Nel mondo del dolore, stiamo vivendo la stessa rivoluzione. Il dolore non gira intorno al danno tissutale - è influenzato da tutto il tuo ecosistema di vita.

Questa non è cattiva notizia, è fantastica! Significa che hai molte più opzioni per stare meglio di quante pensassi.

Il Tuo Prossimo Passo

Non sei un'automobile da riparare. Sei un essere umano incredibilmente adattabile con una capacità straordinaria di guarigione e resilienza.

Il primo passo? Smetti di aspettare di essere "aggiustato" per iniziare a vivere.

Vuoi approfondire come applicare questi concetti al tuo caso specifico? Prenota una valutazione gratuita - insieme costruiremo la TUA strategia di recupero personalizzata.

Materiale di approfondimento

Questo articolo è stato tratto d'ispirazione dall'ebook di Greg Lehman, docente di fama internazionale nell'ambito del dolore muscoloscheletrico.
Qui sotto puoi trovare il link per scaricare il suo libro gratuitamente - se in questo momento ti trovi in una condizione dolorosa ti consiglio fortemente di leggerlo 😁